Il restauro riguarda una statua marmorea di dimensioni inferiori al vero (h conservata 85 cm, h ricostruita 120-130 cm), raffiguranteuna figura muliebre acefala, stante, con lunga veste cinta in vita e calzature chiuse ai piedi. Sebbene frammentaria, il suo studio iconografico e stilistico trae reciproco vantaggio dallo studio del contesto, ad oggi oggetto di differenti interpretazioni (tempio o santuario di Cybele/Mater Magna, basilica o mercato, edificio termale, e da ultimo sede di un collegio): si può quindi identificarla con una peplophoros, forse Igea od offerente, con una datazione al II secolo d.C..
Si prevede di procedere alla pulitura delle superfici con tensioattivi e generatore di vapore, all’incollaggio con resina epossidica, alla stuccatura delle fessurazioni, ed alla protezione mediante resina, strutturando l’incollaggio con perni in fibra di vetro.
E’ altresì prevista l’effettuazione di un’analisi petrografica in sezione sottile.
Restauro e ricomposizione
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti E Paesaggio Del Friuli Venezia Giulia
Elisabetta Marcovich