Il Sacro Catino, oggetto-simbolo della storia della città, è giunto a Genova nell’epoca delle Crociate, come parte del bottino accumulato da Guglielmo Embriaco in seguito alla presa di Cesarea, avvenuta nel 1101. Questo prezioso manufatto in vetro, a lungo identificato come il Sacro Graal e creduto un monolite di smeraldo, una delle reliquie più importanti e preziose conservate in città, da sempre oggetto di grande venerazione, è stato recentemente restaurato grazie al sostegno economico della Paul Wurth Italia.
I segni di rottura e il pezzo mancante erano stati il risultato di un danno subito dal piatto mentre rientrava in Italia da Parigi (1806), dove era stato portato (trafugato) in epoca napoleonica e dove fu smentita per la prima volta scientificamente la sua natura smeraldina e pertanto riconsegnato con poca cura alla città di Genova.
Il restauro, effettuato presso l’Opificio delle Pietre dure di Firenze, oltre a ridare l’originario aspetto all’oggetto, è stato l’occasione per gli studiosi di vagliare, attraverso i più moderni strumenti scientifici, l’origine e la natura di questo documento-monumento, nodi fino ad oggi non del tutto sciolti. I risultati di queste indagini, di notevole risalto nel panorama scientifico culturale della Città, saranno pubblicati in un volume dedicato.
Il Sacro Catino restaurato è stato ricollocato nel Museo del Tesoro della Cattedrale di san Lorenzo di Genova nella teca che, a inizio degli anni ’50, era stata progettata per accoglierlo dall’architetto Franco Albini, alla presenza delle autorità civiche ed ecclesiastiche, degli studiosi che a vario titolo hanno collaborato al restauro nonché dei mecenati che ne hanno permesso la realizzazione.
Restauro
Comune di Genova
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